Alcuni Paesi come Ungheria, Romania e Polonia (ed in coda la Croazia) sostengono: siamo membri dell’Unione, la legge impone una serie di obblighi da rispettare e noi lo facciamo rispettando le norme e garantendo un servizio di livello. Il risparmio deriva dal fatto che il lavoro costa meno e quindi è possibile risparmiare anche usando i migliori prodotti sul mercato ed operare con i migliori professionisti sulla piazza. Allora dove sta il problema? Semplice. Intanto é del tutto falso che gli standard di qualità e di sicurezza richiesti ad una struttura sanitaria siano gli stessi in tutta Europa. A quanto ci risulta solo in Italia, ad esempio, esiste una legge che impone l'adozione e la verifica preventiva di rigidi protocolli in materia di sicurezza e qualità, quantomeno così dettagliatamente normata e rigorosamente applicata come da noi. In molti casi poi c’è il rischio di rimanere con un pugno di mosche in mano in caso il lavoro non rispetti gli standard normali. Con la necessità di rivolgersi ad un nuovo dentista, si spera questa volta italiano, per rifare il lavoro.. Eppure, come ci spiega Supermoney, la voglia di risparmiare è tale per cui si cerca di lanciarsi lo stesso nell’avventura, nella speranza che non succeda niente di particolare. Ogni anno sono ventimila gli italiani che si curano all’estero grazie ai costi di soggiorno contenuti ed ai trattamenti che portano ad un risparmio anche del 60 per cento. A volte però dietro questi messaggi si nascondono problemi molto gravi. Com’è possibile che un lavoro che svolgereste in Italia in due o tre mesi lì lo risolvete in sette giorni? E quali sono i materiali che vengono usati? Per questo motivo, oltre ovviamente a verificare la qualità dei materiali ed il rispetto delle più elementari norme igieniche, è opportuno richiedere il certificato del lavoro svolto, dove vengono indicati gli standard di qualità ed il tipo dei materiali utilizzati e sopratutto che emettano una fattura. A confermarlo la stessa Andi, l’associazione nazionale dentisti italiani. Come riporta Medicinalive, l’associazione è conscia del fatto che all’estero si può tagliare sui costi grazie alla minore incidenza delle spese fisse..Comunque capita frequentemente che un paziente non rimanga soddisfatto del lavoro ricevuto e che per questo debba rivolgersi nuovamente ad un dentista italiano, facendo così lievitare a dismisura la spesa. Del 6 per cento degli italiani andati in “trasferta”, il 3 per cento ha dichiarato di non essersi trovato bene. La metà, dunque..Perché? Secondo l’Andi è giusto cercare di risparmiare ma è anche necessario accertarsi che esista un’assistenza in Italia, che questa sia in grado di curare eventuali problemi e considerare che è quasi impossibile aprire una causa legale con un Paese estero, anche se membro dell’Unione. Di fatto, quindi, chi si fa curare i denti all'estero rimarrà privo di qualsivoglia garanzia.